La funzione tiroidea esercita un ruolo molto importante nella vita riproduttiva della donna. A tal proposito esistono diversi studi in letteratura che attestano come spesso, i disturbi tiroidei, siano connessi ad alterazioni del ciclo mestruale nonché a storia di infertilità ed incremento di problematiche in corso di gravidanza.
Ipotiroidismo
L’ipotiroidismo è una condizione dovuta ad un deficit della produzione e/o dell’attività degli ormoni tiroidei triiodotironina (T3) e tiroxina (T4). Si parla di ipotiroidismo primario, se si riscontra un deficit funzionale a carico della ghiandola stessa o di ipotiroidismo secondario e terziario nei casi in cui, alla base del disturbo vi sia un interessamento patologico a carico, rispettivamente, dell’ipofisi e dell’ipotalamo. L’ipotirodismo è caratterizzato da un lento e progressivo decadimento delle funzioni mentali e fisiche. Molto spesso il corteo sintomatologico appare sfumato; ciò impone una scrupolosa valutazione dei dati anamnestici e dei segni obiettivi.
I sintomi più frequenti riscontrati nella pratica clinica sono:
- Stanchezza
- Letargia
- Disturbi respiratori
- Disturbi gastrointestinali
- Depressione
- Intolleranza al caldo
- Perdita di appetito.
Per quanto riguarda l’esame obiettivo, i segni più rilevanti sono:
- Pallore
- Ipotermia
- Aumento ponderale
- Macroglossia
- Perdita di capelli
- Secchezza cutanea
- Eventuale gozzo (effettuare sempre indagine obiettiva bimanuale della ghiandola tiroidea)
La diagnosi di ipotiroidismo
La diagnosi definitiva ed eziologica di ipotiroidismo richiede la valutazione laboratoristica della funzionalità tiroidea, adiuvata da indagini anatomo-tissutali. Nei pazienti affetti da ipotiroidismo primitivo si riscontrano livelli di TSH al di sopra della norma e associati a livelli bassi di fT4 e fT3 (le frazioni libere di T4 e T3). La presenza di anticorpi anti-tireoperossidasi (anti-TPO) e anti-tireoglobulina(anti-hTG) è caratteristica della tiroidite autoimmune. L’ecografia potrà evidenziare la presenza di noduli e fornire eventuali indicazioni all’esecuzione di eventuali biopsie per esame istologico. Un’altra condizione patologica degna di nota è costituta dall’ipotiroidismo subclinico. Questo è caratterizzato da livelli di TSH elevati o ai limiti alti della norma e da livelli di ormoni tiroidei ai limiti bassi o al di sotto della stessa. Anche nelle pazienti affette da una condizione subclinica di ipotiroidismo si è riscontrata un’aumentata incidenza di disturbi endocrino-ginecologici e infertilità.
Ipertiroidismo
L’ipertiroidismo è una condizione ipermetabolica con elevati livelli sierici di ormoni tiroidei di derivazione endogena. Tra le cause più comuni di ipertiroidismo ricordiamo il morbo di Graves/Basedow, il gozzo multinodulare tossico (malattia di Plummer) e l’adenoma tossico, che da sole costituiscono oltre l’80% dei casi. Tra queste, il morbo di Graves/Basedow è la causa assoluto più frequente.
Tale patologia di natura autoimmune, è dovuta all’immissione in circolo di anticorpi leganti il recettore del TSH e capaci d’incrementare significativamente la produzione ormonale della ghiandola tiroidea. L’espressione sintomatologica in tutte le forme di ipertiroidismo è abbastanza tipica e si manifesta, nei giovani, con ansietà, iperattività e tremore, mentre nella popolazione senile con un maggiore coinvolgimento cardiovascolare (palpitazioni, dispnea).
Il paziente spesso riferisce la seguente sintomatologia:
- Dispnea
- Ansietà
- Iper-reattività
- Intolleranza al calore
- Disturbi dell’attenzione e concentrazione
- Irritabilità.
I segni riscontrati all’esame obiettivo sono utili ai fini della diagnosi:
- Sudorazione
- Decremento ponderale
- Dolori muscolari
- Tachicardia
- Tachipnea
- Fibrillazione
Ipotiroidismo e infertilità
La prevalenza dell’ipotiroidismo nelle donne in età riproduttiva (20-40 anni d’età) si attesta intorno al 2-4%. L’ipotiroidismo in genere comporta effetti notevoli in ambito ginecologico. Nelle donne affette sono di comune riscontro disturbi del ciclo mestruale (oligomenorrea, amenorrea) o quadri di infertilità conclamata. Già a partire dagli anni ’50, era noto come l’ipotiroidismo esercitasse una significativa influenza sulla normale funzione endocrino-biologica dell’ovaio. Alcuni autori hanno anche evidenziato una correlazione positiva e significativa tra livelli sierici di TSH e incidenza di irregolarità del ciclo mestruale.
La causa più frequente di ipotiroidismo in epoca riproduttiva, sembra essere la tiroidite autoimmune (autoimmune thyroid disease -AITD-). Questa evidenza assume una particolare rilevanza nella gestione della sterilità di coppia. Molti studi dimostrano, infatti, come l’AIDT si associ ad un incremento statisticamente significativo del rischio di aborto nelle donne sottoposte a procreazione medicalmente assistita. Ulteriori studi hanno, inoltre, provato come la presenza di livelli sierici elevati di TSH rappresenti un fattore prognostico negativo nei confronti della prognosi di cicli di fecondazione “in vitro”. ln particolare, livelli elevati di ormone sono apparsi correlati in modo negativo e significativo ai tassi di fertilizzazione. Alla luce di quanto evidenziato, appare chiaro come una valutazione della funzionalità tiroidea vada considerata in tutte le pazienti con storia di infertilità e possibilmente prima d’intraprendere protocolli di procreazione medicalmente assistita.
Un’ottimale terapia, infatti, può migliorare ed in alcuni casi risolvere eventuali problematiche riproduttivo-ginecologiche. Analogamente, il ripristino di uno stato di compenso potrebbe tradursi in un miglioramento della prognosi in caso di tecniche di riproduzione assistita.
Ipertiroidismo e infertilità
L’ipertiroidismo è una patologia caratterizzata da un’elevata immissione in circolo di ormoni tiroidei, con quadro sintomatologico che spazia da alterazioni psichiche a manifestazioni cardiache e metaboliche. Tale condizione è in grado di condizionare il ciclo mestruale e ridurre la capacità riproduttiva. Il preciso impatto dell’ipertiroidismo sulla sterilità non è ancora chiaramente definito. Tuttavia, la condizione va opportunamente valutata nelle donne con anomalie del ritmo e della quantità del ciclo. Infine, si è dimostrato che il controllo di questa patologia deve sempre essere eseguito prima di considerare un approccio terapeutico con tecniche di procreazione medicalmente assistita.
Fecondazione assistita a Salerno, presso il centro di Pma Criagyn.