Il buon senso suggerirebbe che la salute di entrambi i partner prima del concepimento giochi un ruolo importante nel risultato di eventuali trattamenti di procreazione medicalmente assistita (PMA). Sappiamo tutti che uno stile di vita sano e una buona alimentazione influenzano la qualità degli ovociti e degli spermatozoi nel periodo preconcezionale, aumentando quindi le possibilità di una gravidanza.
Che cos’è la dieta mediterranea?
La dieta mediterranea è uno stile alimentare che prevede un largo consumo di frutta fresca e secca, verdura, pesce e cereali integrali e povero, invece, di carni rosse, latticini, alcolici e alimenti lavorati come torte e salse tipo maionese.
Nel 2010 uno studio olandese ha dimostrato che le coppie che seguivano la dieta mediterranea e che si sottoponevano a trattamenti di PMA avevano un incremento sostanzioso delle possibilità di portare a termine una gravidanza rispetto alle altre coppie con diverse abitudini alimentari.
I benefici della dieta mediterranea
Gli alimenti a maggior contenuto di acidi grassi omega-3 sono i pesci grassi come il salmone, lo sgombro e le sardine ma anche la frutta secca, come noci e mandorle. Gli omega-3 servono come precursori di diverse prostaglandine (PG) che sono importanti nel ciclo mestruale, nella crescita e nello sviluppo degli ovociti e nell’inizio dell’ovulazione. Le PG sono implicate anche nella fecondazione.
La vitamina D sembra avere un impatto sugli esiti della fecondazione in vitro aumentando i livelli di progesterone ed estrogeni, regolando i cicli mestruali in modo da migliorare le possibilità di concepimento. Le maggiori fonti di vitamina D sono i pesci grassi e le uova.
Per quanto riguarda gli uomini, la vitamina D porta anche benefici alla qualità degli spermatozoi e al loro numero. Inoltre, aumenta i livelli di testosterone, incrementando la libido.
I livelli ottimali di vitamina D sono considerati pari o superiori a 75 nmol/l. Il dosaggio raccomandato per l’infertilità dipende dai livelli ematici. Se c’è un forte deficit, è difficile ottenere una quantità sufficiente di vitamina D unicamente dalla dieta e gli integratori sono altamente raccomandati.
Gli omega-3 e la vitamina D provenienti dagli integratori hanno gli stessi effetti benefici di quelli assunti dalla dieta?
La risposta è che non lo sappiamo ancora. Vitamine e minerali vengono assorbiti più efficacemente dalle fonti alimentari. Ci sono altri cofattori nel cibo che aumentano l’attivazione di vitamine e nutrienti nel corpo. Tuttavia, sia gli integratori di omega 3 che quelli di vitamina D hanno basse probabilità di effetti collaterali e sono sicuri prima, durante e dopo la gravidanza (fase di allattamento).
Un altro probabile beneficio della dieta mediterranea alla fertilità è il suo elevato contenuto in vitamine. La vitamina B6 e B12, così come l’acido folico, sono necessari per ridurre i livelli di omocisteina, un amminoacido presente in natura nel plasma sanguigno. Livelli elevati di omocisteina sono associati a esiti riproduttivi e gravidici sfavorevoli. Questo è il motivo per cui un’adeguata assunzione di acido folico, vitamina B6 e B12 è raccomandata per le donne che stanno cercando di concepire sia spontaneamente che tramite fecondazione assistita.
Come si traduce tutto questo per chi si deve sottoporre a trattamenti di fecondazione assistita?
Seguire una dieta mediterranea può aumentare le probabilità di ottenere una gravidanza attraverso la fecondazione in vitro. Gli acidi grassi omega-3 e la vitamina D svolgono un ruolo importante anche se sono ancora necessarie ulteriori ricerche per confermare questo legame.
Attualmente non ci sono linee guida specifiche sulle quantità ottimali di determinati alimenti della dieta mediterranea per mettere a punto raccomandazioni di routine. In generale i pazienti che si sottopongono a trattamenti di PMA possono beneficiare di una valutazione nutrizionale da parte di un nutrizionista che può modificare le proprie abitudini alimentari e sviluppare un piano alimentare.
Fecondazione assistita a Salerno, presso il centro di Pma Criagyn.