Trasferimento embrionale

Per qualsiasi paziente che ricorre alla procreazione medicalmente assistita la procedura di trasferimento embrionale è un passaggio emozionante e al contempo stressante nel trattamento della fertilità. Rappresenta il momento in cui gli embrioni vengono trasferiti all’interno della cavità uterina: questo può accadere al terzo giorno dopo la fecondazione oppure al quinto giorno (allo stadio di blastocisti).

Dopo le settimane di terapia e monitoraggio, il pick-up (prelievo ovocitario) e l’ansiosa attesa di vedere come si sviluppano gli embrioni, questa fase finale del processo di fecondazione in vitro diventa piena di aspettative. Una volta che gli embrioni sono stati collocati nell’utero, un ultimo processo deve verificarsi prima che una paziente sia ufficialmente incinta: l’annidamento (o impianto) embrionale.

L’annidamento si verifica quando un embrione in fase di blastocisti penetra la mucosa uterina, aderendo all’endometrio.

Che cosa influenza i tassi di successo dell’impianto?

La probabilità con cui gli embrioni si impiantano con successo dipende principalmente da tre fattori: la qualità dell’embrione, la ricettività dell’utero e la qualità del transfer embrionario.

La maggior parte dei fallimenti di impianto sono dovuti ad anomalie cromosomiche nell’embrione (ovvero le aneuploidie), il che spiega perché i tassi di impianto scendono man mano che una donna invecchia. Se una paziente soffre di scarsa qualità ovocitaria, gli embrioni risultanti potrebbero non essere abbastanza sani per impiantarsi.

Molte pazienti del nostro centro Criagyn ci chiedono cosa possano fare per massimizzare le possibilità di impianto degli embrioni dopo il trasferimento. Sebbene sia difficile accettare che l’impianto sia in gran parte fuori dal controllo della paziente, è importante riconoscere che le azioni che si intraprendono molto difficilmente possono influenzare lo sviluppo o meno di un embrione. L’essere troppo preoccupati d’influenzare l’impianto causa uno stress inutile in un momento in cui si dovrebbe fare del proprio meglio per rilassarsi.

Detto questo, ci sono alcuni suggerimenti che si possono seguire dopo il trasferimento embrionale per ottenere migliori possibilità di successo. Per semplificare la lettura, vengono schematizzati qui di seguito i comportamenti da adottare e quelli da evitare:

 

Pma in Campania

CONSIGLIATO
  • Relax: Molte volte, dopo il trasferimento embrionale, le donne si sentono ansiose di alzarsi e muoversi avendo paura che l’embrione possa “cadere”. L’embrione è tenuto in posizione da forze opposte nell’endometrio, indipendentemente dal fatto che ci si trovi in posizione supina o meno. Infatti, nelle fasi precoci dell’impianto, l’embrione aderisce all’epitelio endometriale per contatto tra i microvilli sottili del trofoblasto e le microprotrusioni (pinopodi) dell’epitelio dell’endometrio. Tutti gli studi e le evidenze scientifiche hanno provato inconfutabilmente che non c’è alcuna differenza, in termini di risultati positivi, tra le donne lasciate a riposo per 20 minuti dopo il transfer e quelle che vi sono rimaste per 24 ore. Nel 2004 il National Institute of Clinical Excellence (NICE) raccomandò: ”Le donne devono essere informate che il riposo dopo il transfer per più di 20 minuti non migliora il risultato dei trattamenti di fecondazione in vitro“.

Pertanto, osservato il breve riposo dopo il transfer, la donna può e deve tornare a fare la vita di sempre. Alimentare il mito che il riposo sia necessario per l’impianto degli embrioni contribuisce a favorire inutili sensi di colpa e l’ansia dell’attesa del risultato. Non ha senso che il riposo a letto vada oltre il tempo in cui la paziente resta presso il nostro centro Criagyn: dopo le dimissioni si consiglia semplicemente un ritmo di vita tranquillo e rilassato per qualche giorno, fino al test di gravidanza.

  • Attività moderata: Fatta eccezione per l’attività fisica e i lavori pesanti, svolgere quotidianamente un’attività moderata, come delle tranquille passeggiate, può favorire la circolazione ed è un ottimo metodo per automotivarsi. La paziente può camminare, andare a lavorare, può viaggiare con qualsiasi mezzo di trasporto (macchina, aereo, treno) senza alcuna ripercussione sulla procedura, né a causa delle vibrazioni né dell’altitudine. Basta solo evitare lo sforzo fisico intenso, come il sollevare oggetti pesanti o condurre attività fisiche faticose e prolungate.

 

  • Bere molta acqua: È sempre altamente consigliato bere abbondantemente e limitare il più possibile il consumo di sale, controllando che la minzione sia normale e che non si verifichi ritenzione di liquidi eccessiva (la paziente in questo caso avrà una sensazione di gonfiore).

 

  • Mangiare sano: L’alimentazione deve essere sana ed equilibrata e in linea generale si può mangiare un po’ di tutto osservando delle piccole accortezze. Sul web si discute di varie “diete da impianto” e “cibi miracolosi” ma non ci sono prove concrete a sostegno della loro efficacia. Concentrarsi troppo su un alimento o su un gruppo di alimenti potrebbe sviare dalla nutrizione equilibrata di cui si ha bisogno per crescere un bambino sano. La migliore dieta per aiutare l’impianto è la stessa dieta che si dovrebbe assumere durante tutto il trattamento e la gravidanza: bilanciata da un punto di vista nutrizionale, ricca in fibre, legumi e verdure (anche per evitare la stitichezza, frequente in questi casi) eventualmente complementata di vitamine o integratori sotto il consiglio del medico.

 

  • Essere positivi: Mantenere una visione positiva, oltre a mantenere calmi e concentrati, riduce lo stress e gli effetti negativi che possono avere sul corpo. Meglio non affrontare da sole lo stress e lasciare che altri risollevino il morale nell’attesa di scoprire se l’impianto dell’embrione abbia avuto successo. Grazie anche al supporto del partner, della famiglia, degli amici e dello staff del nostro centro di fertilità Criagyn è bene rilassarsi, in modo che gli “ormoni del benessere” possano prevalere. Ascoltare la musica che piace, ridere, guardare la serie tv preferita e fare tutto ciò che fa sentire bene in questa fase del trattamento può essere di grande beneficio.
SCONSIGLIATO
  • Attività faticose: in questa fase è meglio evitare le attività troppo faticose e prolungate, come sport estremi, sollevare oggetti pesanti, svolgere lavori troppo stancanti. Infatti gli sforzi intensi potrebbero stimolare le contrazioni uterine, che si vogliono evitare per ovvi motivi.

 

  • Temperature estreme e immersioni: vasche idromassaggio, saune, bagni turchi, esposizione al sole o lampade o qualsiasi attività che aumenta la temperatura interna è da evitare perché potrebbe danneggiare l’embrione. In generale poi è meglio non immergersi in acqua, evitando piscine, vasche da bagno o il mare durante questo periodo, in quanto rendono vulnerabili alle infezioni causate dalle piccole quantità di acqua che potrebbero entrare nella cavità uterina. Meglio attenersi a una doccia rilassante, seguendo i consigli del medico.

 

  • Fumo, alcol, droghe, caffeina: Bisogna evitare tutte le sostanze che possono essere nocive per l’embrione come alcol, nicotina, droghe e caffeina. Se non si può fare a meno del caffè, si consiglia di bere caffè decaffeinato. Per quanto riguarda il fumo, questo porta alla restrizione dei vasi sanguigni, compresi quelli dell’utero. Gli studi suggeriscono che il fumo riduce le possibilità di successo della fecondazione in vitro. È sempre un buon momento per smettere di fumare e di bere alcol eccessivamente e questa potrebbe essere la motivazione giusta.

 

  • Farmaci: Ridurre al minimo l’uso di farmaci (diversi da quelli che ti sono stati prescritti). Gli unici farmaci da somministrare sono quelli prescritti dal vostro ginecologo durante il trattamento. Se si dovesse aver bisogno di farmaci per qualsiasi altra condizione dopo il trasferimento embrionale, è bene consultare lo specialista con cui si sta seguendo il trattamento.

 

  • Preoccuparsi per piccole perdite: se appaiono delle lievi perdite di sangue dopo il trasferimento non è il caso di allarmarsi. Non è necessariamente un sintomo di fallimento di impianto o di aborto. La somministrazione di progesterone potrebbe esserne la causa.

 

Sintomi

In generale i sintomi che possono comparire dopo il trasferimento embrionale variano da donna a donna e anche tra le gravidanze di una stessa donna. Per cui non è necessario elencarli né si dovrebbe essere preoccupati se non compaiono sintomi o segni positivi di impianto perché non si traduce necessariamente in un fallimento del trattamento e inoltre non è possibile sapere come si evolve l’embrione fino al test di gravidanza. Tuttavia, si consiglia di contattare il nostro centro Criagyn nel caso in cui si verifichino sintomi come sanguinamento abbondante, febbre, vomito, gonfiore e dolore addominale o anche dispnea (mancanza di fiato).

Questa breve lettura si propone come supporto online ai frequenti dubbi sui comportamenti da tenere dopo il trasferimento embrionale che giustamente attanagliano le nostre pazienti, ma consigli molto più dettagliati e specifici verranno forniti dalla nostra équipe durante il trattamento. Noi di Criagyn seguiamo ogni nostra paziente che intraprende la strada della procreazione medicalmente assistita sin dalla prima visita, che offriamo gratuitamente, fino al momento della così tanto agognata nascita. Perché è insito nella natura della nostra équipe fornire la massima qualità e rigore nei procedimenti medici e di laboratorio, ma al di sopra di tutto assistere le nostre pazienti per farle sentire curate, protette e ascoltate.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fecondazione assistita a Salerno, presso il centro di Pma Criagyn.

 

 

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