L’infertilità, ossia il mancato concepimento dopo un anno di rapporti regolari e non protetti, è una condizione che riguarda circa il 15% delle coppie. Quando una coppia si accorge che, nonostante i tentativi, il bambino non arriva, generalmente incomincia a informarsi di più sull’infertilità. Come si sa, soprattutto sul web, si possono incontrare le notizie più disparate, compresi trattamenti miracolosi, informazioni sbagliate e falsi miti.
Per questo motivo in questo articolo vogliamo sfatare alcuni dei miti più frequenti circolanti sull’infertilità:
1) Hai solo bisogno di rilassarti
Sebbene sia vero che il relax possa contribuire a risolvere quei casi in cui lo stress cronico impedisce di condurre una serena vita di coppia, l’infertilità non è puramente un problema psicologico. L’infertilità è una condizione medica. La salute fisica e riproduttiva non può essere risolta da una vacanza rigenerante o da una mentalità positiva sebbene si possano evitare alcune condizioni dovute allo stress, come alterazioni dell’ovulazione e del ciclo mestruale o modificazioni sul livello del testosterone e sulla produzione di spermatozoi.
2) Devi farlo di più
Questo mito generalmente demoralizza le coppie che già hanno una vita sessuale intensa e vogliono ricorrere a trattamenti terapeutici. Se è vero che è necessario fare l’amore nel momento giusto e frequentemente per provare ad avere un figlio, non è invece fondamentale fare l’amore tutti i giorni o più volte al giorno. Se c’è un problema d’infertilità in uno o in entrambi i partner, questo di certo non verrà risolto facendo di più l’amore.
3) L’infertilità è un problema solo femminile
Nonostante le donne siano il soggetto principale degli argomenti sulla gravidanza, l’infertilità colpisce allo stesso modo uomini e donne. Secondo i dati raccolti dal Registro Nazionale sulla Procreazione Medicalmente Assistita sono i seguenti:
- infertilità maschile: 29,3%
- infertilità femminile: 37,1%
- infertilità maschile e femminile: 17,6%
- infertilità idiopatica: 15,1%
- fattore genetico: 0,9%
4) L’età influisce solo sulla fertilità femminile
Le donne sperimentano un significativo declino della fertilità, a volte fino al 50%, tra i 32 e i 37 anni. Tuttavia, le donne non sono le uniche che subiscono l’influenza dall’età. Come l’infertilità femminile, i tassi di infertilità maschile aumentano con l’età: dopo i 40 anni, un uomo può subire una diminuzione del volume del liquido seminale, del numero e della motilità degli spermatozoi e un’alterazione della loro morfologia.
5) Se hai già un figlio non potrai essere infertile in futuro
Anche se una coppia ha già un figlio, può avere difficoltà ad averne altri in futuro. Questo può accadere sia perché la fertilità maschile e femminile decade nel corso degli anni sia perché possono insorgere condizioni patologiche che possono minare la fertilità.
6) Uno stile di vita sano estende l’orologio biologico
Uno dei maggiori fattori che influenza la fertilità maschile e femminile è la salute. Tuttavia condurre uno stile di vita sano, seguendo una corretta alimentazione e praticando esercizio fisico, non permette di estendere l’orologio biologico ed evitare l’inevitabile declino della fertilità femminile dopo i 35 anni.L’unica opzione che la procreazione medicalmente assistita fornisce per preservare la proprio fertilità è ricorrere alla crioconservazione degli ovociti, un trattamento che però dovrebbe essere eseguito prima di raggiungere la soglia dei 35 anni per poter “conservare” gli ovociti che non hanno subito l’effetto dell’età.
7) Alcune posizioni possono aumentare la probabilità di gravidanza o influenzare il sesso del nascituro
A livello scientifico non è stata dimostrata la correlazione tra una posizione specifica durante il rapporto sessuale e una maggiore probabilità di gravidanza o per influenzare un particolare sesso del bambino. Pensare che, durante un rapporto, si possa fare qualcosa di sbagliato non può far altro che aumentare l’ansia e rovinare il momento d’intimità.
8) Per rimanere incinta c’è bisogno dell’orgasmo femminile
E’ una delle credenze più diffuse, quella dell’importanza del raggiungimento dell’orgasmo da parte della donna ai fini del concepimento, magari anche in contemporanea con l’orgasmo maschile. Le contrazioni vaginali dovute all’orgasmo possono favorire la risalita degli spermatozoi, tuttavia non è un meccanismo che impatta in maniera decisiva sull’ottenimento di una gravidanza.
9) Il coito interrotto evita la gravidanza
E’ opinione abbastanza comune ritenere che la pratica del coito interrotto, ossia dell’estrarre il pene dalla vagina prima dell’eiaculazione, sia un accettabile metodo contraccettivo. In realtà, secondo alcuni dati della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, ogni anno nascono circa 100.000 bambini a causa di questa pratica. Questo sarebbe dovuto da una parte dalla fuoriuscita della secrezione pre-eiaculatoria che potrebbe contenere spermatozoi residui da un’eiaculazione precedente, dall’altra all’incapacità di avere sempre un perfetto controllo durante l’orgasmo, per cui non ci si accorge ad esempio di aver estratto il pene solo dopo aver rilasciato il primo getto di liquido seminale, ricco di spermatozoi.
10) Il giorno più fertile è solo quello dell’ovulazione
E’ un errore comune ritenere che l’unico giorno in cui è opportuno avere rapporti per ottenere una gravidanza sia il giorno dell’ovulazione, ossia tra i 13 e i 15 giorni prima della mestruazione. Infatti dal momento del picco dell’LH passano solo circa 17 ore dall’ovulazione e, dopo lo scoppio del follicolo, l’ovocita resterà fecondabile per un massimo di 12-24 ore. Se si considera che gli spermatozoi possono sopravvivere anche fino a 3 giorni nell’utero è bene considerare i giorni più fertili in assoluto i due che precedono l’ovulazione e il giorno dell’ovulazione. Con i rapporti in questi giorni gli spermatozoi fanno in tempo a raggiungere le tube e attendere il rilascio dell’ovocita che, appena rilasciato, ha più probabilità di essere fecondato. Se gli spermatozoi arrivano troppo tardi, l’ovulo inizia a degenerare e perde la capacità di essere fecondato.