Oltre il 60% delle malattie non trasmissibili includono il fumo come fattore di rischio e ogni anno più di sette milioni di persone muoiono a causa del consumo di tabacco e del fumo passivo [1]. Nonostante la crescente quantità di prove a sostegno dei suoi effetti deleteri, il tabagismo è ancora un problema molto diffuso, come dimostrato da recenti relazioni dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. A livello mondiale più di un terzo degli uomini e circa il 30% delle donne in età riproduttiva fuma sigarette, con l’Europa che rimane il continente in cui si consuma più tabacco in assoluto.

Nel fumo di sigaretta sono stati identificati più di 4700 diversi prodotti chimici [2], che vanno dai metalli pesanti agli idrocarburi policiclici aromatici, includendo sostanze chimiche mutagene.

Diversi studi su larga scala hanno dimostrato che il fumo influisce negativamente sulla fertilità, indipendentemente da altri fattori. Dati biologici, sperimentali ed epidemiologici disponibili indicano che fino al 13% dei casi di infertilità può essere attribuibile al fumo.Il fumo attivo è associato a un maggiore insuccesso nel concepimento sia dopo 6 mesi che dopo 12 mesi di rapporti non protetti. Inoltre si ha un ritardo nel concepimento sempre maggiore all’aumentare del numero di sigarette fumate al giorno.La percentuale di donne che manifestano ritardo nel concepimento, superati i 12 mesi, è del 54% in più per le fumatrici rispetto alle non fumatrici [3].  Inoltre, nelle donne fumatrici, la menopausa si verifica da uno a quattro anni prima [4]: infatti le sostanze chimiche nelle sigarette sembrano accelerare l’esaurimento della riserva ovarica e la perdita della funzione riproduttiva. I livelli basali dell’ormone follicolo-stimolante (FSH) sono significativamente più alti (maggiori del 66%) nelle giovani fumatrici rispetto alle non fumatrici [5]. Oltretutto il fumo è anche associato a più bassi livelli di estrogeni nelle urine delle donne in fase luteale (fase di circa 14 giorni del ciclo mestruale che va dall’ovulazione alla mestruazione) [6] e a più bassi livelli di ormone antimulleriano (AMH) nelle donne in età riproduttiva avanzata [7].L’effetto nocivo del fumo è dimostrato anche dal fatto che le dosi medie di farmaci (gonadotropine) richieste per le donne fumatrici che si sottopongono a stimolazione ovarica ai fini di una fecondazione in vitro sono più alte rispetto a quelle delle donne non fumatrici [6] e che nelle donne fumatrici vengono recuperati meno ovociti, ci sono tassi di impianto embrionario inferiori, un numero di cicli annullati maggiore e richiedono quasi il doppio dei cicli di fecondazione assistita per arrivare al concepimento.In aggiunta, il fumo può causare danno al DNA degli ovociti [8], con un aumento degli ovociti diploidi (con 46 cromosomi invece che 23) nell’ovaio in maniera proporzionale al numero di sigarette fumate al giorno. Tra le tante conseguenze, il fumo nelle donne in gravidanza è associato ad un aumentato rischio di concepire figli con sindrome di Down (trisomia 21).Con il fumo aumentano anche i tassi di aborti spontanei e gravidanze ectopiche [9] in cicli di concepimento sia naturali che con fecondazione assistita. Le proprietà vasocostrittive e antimetaboliche di alcuni componenti del fumo di sigaretta come la nicotina, il monossido di carbonio e il cianuro possono causare insufficienza placentare e il blocco della crescita embrionale e fetale.
Il meccanismo della compromissione della qualità degli ovociti risiede nella deposizione nel liquido follicolare delle tossine derivate dal fumo di tabacco. Le concentrazioni di cadmio, una nota tossina ovarica, e di cotinina (un metabolita della nicotina) nel liquido follicolare aspirato dalle donne durante il recupero degli ovociti (pick-up) in un ciclo di fecondazione assistita sono direttamente proporzionali al numero di sigarette fumate. Per quanto riguarda l’effetto del fumo sulla fertilità maschile in diversi studi è stata evidenziata una diminuzione della motilità, della concentrazione, della morfologia e della vitalità degli spermatozoi nei soggetti fumatori. In particolare, nei fumatori vi è una riduzione media del 22% del numero di spermatozoi e gli effetti sono dose-dipendenti, ossia maggiore è la quantità di sigarette fumate minore è il numero di spermatozoi [10]. I meccanismi che determinano un’alterazione dei parametri del liquido seminale non sono ancora del tutto noti. Una possibile causa delle alterazioni spermatiche potrebbe risiedere nell’aumento dello stress ossidativo nei fumatori, con l’incremento dei fenomeni di ossidazione da parte dei radicali liberi. E’ nota infatti la correlazione tra fumo di sigaretta e leucocitospermia (ossia l’aumento dei leucociti o globuli bianchi nel liquido seminale) e i leucociti potrebbero quindi essere una delle fonti principali di specie reattive dell’ossigeno (ROS), oltre a quelli derivanti dal fumo stesso, che causano danno al DNA e alla membrana spermatica [11]. Lo stress ossidativo potrebbe essere inoltre accentuato da una riduzione dei livelli di antiossidanti riscontrata nei fumatori.Responsabile della compromissione della spermatogenesi potrebbe essere oltretutto l’ipossia derivante dal fumo di sigaretta, con un effetto ancora più drastico nei pazienti con varicocele [12].L’attività mitocondriale e la struttura del DNA negli spermatozoi potrebbe essere alterata da diverse sostanze tossiche inalate con le sigarette, che quindi possono influenzare negativamente la capacità di fertilizzazione degli spermatozoi in vivo e in vitro. Oltretutto è dimostrato che il fumo è uno dei fattori di rischio della disfunzione erettile [13] e può danneggiare sia l’epididimo [14] che le ghiandole sessuali accessorie [15] alterando la maturazione degli spermatozoi e il contenuto fisiologico del plasma seminale indispensabile per una corretta funzionalità spermatica.
I notevoli rischi sulla riproduzione e il fatto che, se si elimina il fumo, le cause di infertilità ad esso associate tendono a regredire dopo un anno [16] possono costituire un ulteriore incentivo (oltre a quello già proveniente soprattutto dal rischio di cancro, malattie cardiovascolari e respiratorie) per smettere di fumare. Per questo motivo il team di Criagyn incoraggia sempre tutti i pazienti di smettere di fumare, dedicando del tempo alla consulenza, all’informazione e all’incoraggiamento durante ciascuna visita clinica, in quanto strumenti dimostratisi più efficaci del semplice fornimento di materiale informativo o di siti web. C’è sempre un buon motivo per smettere di fumare, ma se si vuole un figlio, eliminare il fumo dalla vita di tutti i giorni potrebbe fornire l’opportunità sia di arrivare al concepimento che di tutelare la salute del nascituro.

 

Bibliografia

  1. Prevalence of tobacco use [http://www.who.int/topics/tobacco/en/]
  2. Borgerding M, Klus H. Analysis of complex mixtures–cigarette smoke. Exp Toxicol Pathol. 2005;57(Suppl 1):43–73.
  3. Hull MG, North K, Taylor H, Farrow A, Ford WC. Delayed conception and active and passive smoking: The Avon Longitudinal Study of Pregnancy and Childhood Study Team. Fertil Steril 2000;74:725–33.
  4. Mattison DR, Donald R, Plowchalk DR, David R, Meadows MJ, Miller MM, Malek A, London S. The effect of smoking on oogenesis, fertilization and implantation. Semin Reprod Endocrinol 1989;7:291–304.
  5. Cooper GS, Baird DD, Hulka BS, Weinberg CR, Savitz DA, Hughes CL Jr. Follicle-stimulating hormone concentrations in relation to active and passive smoking. Obstet Gynecol 1995;85:407–11.
  6. MacMahon B, Trichopoulos D, Cole P, Brown J. Cigarette smoking and urinary estrogens. N Engl J Med 1982;307:1062–5.
  7. Plante BJ, Cooper GS, Baird DD, Steiner AZ. The impact of smoking on antimullerian hormone levels in women aged 38-50 years. Menopause 2010; 17:571–6.
  8. Zenzes MT, Wang P, Casper RF. Cigarette smoking may affect meiotic maturation of human oocytes. Hum Reprod 1995;10:3213–7.
  9. Stillman RJ, ed. Seminars in reproductive endocrinology: smoking and reproductive health. New York: Thieme Medical Publishers; 1989.
  10. Said TM, Ranga G, Agarwal A. Relationship between semen quality and tobacco chewing in men undergoing infertility evaluation. Fertil Steril 2005;84:649–53.
  11. Saleh RA, Agarwal A, Sharma RK, Nelson DR, Thomas AJ Jr. Effect of cigarette smoking on levels of seminal oxidative stress in infertile men: a prospective study. Fertil Steril 2002;78:491-9.
  12. Taha EA, Ezz-Aldin AM, Sayed SK, Ghandour NM, Mostafa T. Smoking influence on sperm vitality, DNA fragmentation, reactive oxygen species and zinc in oligoasthenoteratozoospermic men with varicocele. Andrologia. 2014;46(6):687–91.
  13. Cao S, Yin X, Wang Y, Zhou H, Song F, Lu Z. Smoking and risk of erectile dysfunction: systematic review of observational studies with meta-analysis. PLoS One 2013;8:
  14. Bornman MS, Kok EL, du Plessis DJ, Otto BS. Clinical features of patients with detached ciliary tufts in semen. Andrologia 1989;21:18-22.
  15. Pakrashi A, Chatterjee S. Effect of tobacco consumption on the function of male accessory sex glands. Int J Androl 1995;18:232-6.
  16. Hughes EG, Lamont DA, Beecroft ML, Wilson DM, Brennan BG, Rice SC. Randomized trial of a ‘‘stage-of-change’’ oriented smoking cessation intervention in infertile and pregnant women. Fertil Steril 2000;74:498–503

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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