Avete mai sentito parlare di integratori per la fertilità? Se si, probabilmente avete incontrato l’acido folico.

Per il nostro corpo, l’acido folico è chiaramente un nutriente essenziale.

Ma è in grado di aiutare il concepimento? Anche gli uomini dovrebbero assumere l’acido folico?  Si prende come integratore o basta assumerlo attraverso una dieta corretta?

 

L’acido folico e i folati sono vitamine del gruppo B.

Anche se questi due termini sono frequentemente usati come sinonimi, vanno distinti:

  • Il termine folato si riferisce alla vitamina nella sua forma naturale presente negli alimenti.

 

  • L’acido folico è invece la molecola di sintesi presente nei supplementi vitaminici e negli alimenti arricchiti con queste vitamine.

La vitamina B, attraverso meccanismi non ancora del tutto noti, è essenziale per la sintesi del DNA, delle proteine, per la formazione dell’emoglobina.

E’ particolarmente importante per i tessuti che vanno incontro a processi di proliferazione e differenziazione, come i tessuti embrionali.

Per questo, negli ultimi decenni, l’acido folico è stato riconosciuto come essenziale nella prevenzione di alcune malformazioni congenite.

 

Nelle donne l’acido folico abbassa i livelli dell’aminoacido omocisteina, associato al rischio di malattie cardiovascolari, infarti e aborto prematuro.

Inoltre ci sono altri possibili benefici dati dall’assunzione di acido folico, che includono l’aumento dei livelli di progesterone (ha la funzione di preparare l’utero all’impianto dell’embrione e al suo mantenimento durante tutta la gravidanza) e meno rischio di ovulazione irregolare.

 

Negli uomini gli integratori alimentari contenenti zinco e acido folico, sono utilizzati come trattamento per l’infertilità maschile.

Lo zinco è un minerale essenziale per la formazione del liquido seminale, e il folato dipende dallo zinco per aiutare a formare il DNA degli spermatozoi.

Tuttavia, studi recenti suggeriscono che questi integratori non sembrano migliorare i tassi di gravidanza, il numero di spermatozoi o la loro motilità.

 

L’assunzione raccomandata nella popolazione generale è 0,4 mg/die. In particolare nelle donne in età fertile, a partire almeno da 1 mese prima del concepimento fino al terzo mese di gravidanza (periodo periconcezionale), l’assunzione raccomandata è di 0,6 mg/die, poiché il feto attinge alle risorse materne e durante l’allattamento è di 0,5 mg/die, per reintegrare le quantità perse con il latte materno.

Alimenti naturalmente ricchi di folati sono, per esempio, le verdure a foglia verde (spinaci, broccoli, asparagi, lattuga), i legumi (fagioli, piselli), la frutta (kiwi, fragole, avocado e arance) e la frutta secca (mandorle e noci).

Tuttavia bisogna considerare che il processo di preparazione, cottura e conservazione degli alimenti può distruggere gran parte dei folati presenti nei cibi, in quanto si tratta di vitamine idrosolubili, sensibili al calore e all’acidità.

 

Effetti della carenza di acido folico

Una riduzione dell’assorbimento di acido folico, e/o un conseguente aumento del fabbisogno, possono derivare anche dall’assunzione di alcuni farmaci (barbiturici, estroprogestinici), da un elevato consumo di alcol, dal diabete mellito insulino-dipendente, dalla celiachia, da patologie da malassorbimento o da alcune specifiche varianti di geni coinvolti nel metabolismo dei folati (metilene-tetraidrofolato-reduttasi, recettore dei folati).

 

Se le donne in età fertile presentano uno di questi fattori di rischio, è necessario che assumano con particolare attenzione la vitamina prima della gravidanza, in quanto potrebbero necessitare di quantità maggiori di acido folico rispetto a quelle raccomandate. È pertanto utile parlare con il proprio medico di fiducia al fine di poter controllare e ridurre efficacemente questi fattori di rischio.

 

La carenza di acido folico nelle prime fasi della gravidanza aumenta in modo rilevante il rischio di malformazioni del feto, in particolare di difetti del tubo neurale (Dtn) come la spina bifida o l’anencefalia. Inoltre la carenza di folati potrebbe essere associata ad altri esiti avversi della gravidanza (ritardo di crescita intrauterina, parto prematuro).

La maggior parte di queste condizioni sono multifattoriali e risultano quindi dalla combinazione di elementi genetici e ambientali. Non è pertanto possibile prevedere se una donna avrà una gravidanza affetta da Dtn, dato che un’alta percentuale di malformazioni si presentano in nati da donne senza alcuna familiarità con queste condizioni.

 

In conclusione possiamo affermare che un’alimentazione ricca di frutta, verdura e legumi, contenenti folati, può contribuire a ridurre l’incidenza delle malformazioni congenite ed evitare altri esiti avversi della gravidanza, ma la sola alimentazione non è sempre sufficiente a coprire il fabbisogno quotidiano di folati e, se si programma una gravidanza, è necessario integrare la dieta con compresse di acido folico.

 

Riferimenti

  • Stein Emil Vollset et al.Effects of folic acid supplementation on overall and site-specific cancer incidence during the randomised trials: meta-analyses of data on 50.000 individualsLancet
  • Rapporto Esco sui rischi e benefici dell’acido folico: il gruppo di lavoro per la cooperazione scientifica dell’Efsa (Esco WG) sull’analisi dei rischi e benefici dell’arricchimento degli alimenti con acido folico nel 2009 ha portato a termine un progetto che ha esaminato le prove scientifiche relative all’assunzione di elevate quantità di acido folico, (2009).
  • Irani M, Amirian M, Sadeghi R, Lez JL, Latifnejad Roudsari R. The effect of folate and folate plus zinc supplementation on endocrine parameters and sperm characteristics in sub-fertile men: a systematic review and meta-analysis. Urol J. 2017.
  • Schisterman EF, Sjaarda LA, Clemons T, et al. Effect of folic acid and zinc supplementation in men on semen quality and live birth among couples undergoing infertility treatment: a randomized clinical trial. 2020.
  • Cueto, H., Riis, A., Hatch, E. et al. Folic acid supplementation and fecundability: a Danish prospective cohort study. European Journal of Clinical Nutrition volume (2016).
  • Il Rapporto Istisan n. 13/28 – Prevenzione primaria delle malformazioni congenite: attività del Network Italiano Promozione Acido Folico e la Raccomandazione elaborata dal Network Italiano.

 

 

 

 

 

 

 

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